«In ogni attore, se non in ogni uomo, c’e’ traccia di James Dean», dice Martin Sheen, voce narrante del documentario James dean, Forever Young
Questo non solo perchè con il suo stile è diventato una leggenda intramontabile e ha ispirato e continua ad ispirare moltissime star.
Ma perchè in lui si celano e coesistono le mille sfaccettature dell’uomo: fragilità e ribellione, timore e coraggio, sensibilità e forza.
Emblema di quella provocazione che altro non è che maschera di un forte disagio.
Sfacciato, ribelle, dannato e tormentato. E bellissimo.
L’antitesi del ragazzo della porta accanto, ma con una faccia d’angelo a cui si riesce a perdonare qualsiasi cosa.
Specchio di una generazione di grandi sognatori.
I figli del boom, ovvero coloro che avevano sogno, adrenalina, avventura, rivolta, immaginazione.
E vite fatte di utopia e trasgressione, dove si guardava il mondo come se fosse sempre la prima volta. Ed è proprio lui, James Dean, che con la sua ribellione e fama maledetta diventa simbolo precursore proprio di quella ribellione che animerà tutto il secolo successivo.
Ecco perchè la sua figura è la perfetta narrazione di un periodo storico di grande mutazione e scompiglio.
Vita breve e intensa che ha lasciato un segno indelebile nei cuori di generazioni passate, presenti e future.
Sono infatti bastati solo 3 film per consacrarlo tra le stelle di Hollywood e far sì che scuotesse intere generazioni con il suo stile di vita all’insegna del Carpe Diem.
James Dean Style
Vuoi ispirarti a James Dean? Prendi spunto da semplici dettagli che l’hanno reso icona indiscutibile anche di stile.
Sigaretta in bocca, tshirt bianca, denim slavato, giubbino rosso o chiodo e boots in pelle. Pochi pezzi hanno reso il suo stile unico: unico nel tempo e attualissimo (sigaretta a parte).
Ben diverso dal preppy style bon ton tipico degli anni ’50, il suo stile “easy chic” incarna perfettamente il suo essere uomo afflitto e perseguitato da mille insicurezze: il volto velato da timidezza diventa ribellione, e lo rende dannatamente selvaggio. E irresistibile.
“Gioventu’ bruciata” del 1955 diretto da Nicholas Ray, solleva il velo di ipocrisia della borgesia americana in stile Happy Days, e scompiglia un mondo fatto di perbenismo e bempensanti in cui si nascondeva la polvere sotto i tappeti, andando avanti facendo finta di nulla.
Ribelli senza una causa, ma con stile!
Monica